L'ATTACCAMENTO



L'attaccamento è la propensione innata a cercare la vicinanza protettiva di un membro della propria specie quando si è vulnerabili ai pericoli ambientali per fatica, dolore, impotenza o malattia (John Bowlby).
La teoria di Bowlby sostiene che le relazioni affettive successive all’infanzia siano costruite sulla base della primitiva relazione di attaccamento, per cui le esperienze familiari precoci condizionano lo sviluppo della personalità dell’individuo. Infatti, la relazione che il bambino ha con la mamma, o con la figura principale di accudimento, viene interiorizzata ed influenza tutte le successive relazioni che si avranno nel corso della vita.

Tipi di attaccamento

* Attaccamento sicuro
Il bambino interiorizza un’immagine positiva di sé (“se la mamma mi ama è perché sono amabile”) e delle relazioni con gli altri verso cui si pone in modo fiducioso, aspettandosi un riscontro positivo. E’ consapevole dei propri bisogni ed è capace di mediare tra le proprie ed altrui esigenze. Ciò gli permetterà da adulto di stabilire dei rapporti interpersonali gratificanti.

* Attaccamento insicuro
Il bambino interiorizza un'idea negativa delle relazioni, che sono viste come potenzialmente deludenti, in quanto i genitori non sono stati in grado di rispondere in modo adeguato ai suoi bisogni per problematiche personali, familiari, economiche o di altra natura.

1. attaccamento insicuro evitante
Il bambino cresce con l’idea di poter contare solo su se stesso, perché i suoi genitori sono stati poco presenti ed affettivi e lo hanno spinto ad una precoce autonomia.
Da adulto diventa indipendente, autonomo, tende a controllare le sue emozioni, per cui fa fatica ad impegnarsi in una relazione: vorrebbe legarsi a qualcuno, ma il legame suscita ansia e lo porta tendenzialmente ad interrompere la relazione. In alternativa, vive da single in coppia.

2. attaccamento insicuro ambivalente
Il bambino cresce con l’idea di non essere abbastanza amato dai suoi genitori, che hanno nei suoi confronti un atteggiamento incostante e incoerente: a volte molto presenti e affettuosi, altre volte freddi e distratti di conseguenza impara ad attirare la loro attenzione con pianti, capricci, crisi di rabbia. Da adulto mostra difficoltà a modulare le emozioni e tende ad amplificare le emozioni negative. Vive tutte le relazioni con la paura dell’abbandono/tradimento e ha bisogno di continue conferme, nonostante non bastino mai a convincersi di essere amato. Quindi le relazioni diventano conflittuali e complicate e alla lunga possono anche finire.

3. attaccamento insicuro disorganizzato
Il bambino cresce in situazioni familiari molto difficili caratterizzate da un'alternanza di episodi di trascuratezza e maltrattamento, nei casi più gravi anche di abuso. Quindi i genitori, invece di essere una base sicura, sono un pericolo! Da adulto incontra grandi difficoltà nel legarsi a qualcuno, a causa del suo comportamento imprevedibile, dei continui sbalzi di umore e dell'aggressività.

Non disperate… si può cambiare!!
Diventare consapevoli dei propri modelli di funzionamento, magari tramite un percorso terapeutico, è un passo significativo per vivere in modo più consapevole relazioni gratificanti.