La tristezza del Natale



Si avvicinano le feste natalizie e per molti sono occasione di allegria: feste, brindisi, sorrisi, regali coronano i giorni più luminosi dell'anno. Ma per molte persone l'arrivo delle feste natalizie fa ripiombare in quella tristezza, apatia, cattivo umore che prendono puntualmente come un nodo alla gola, anche da molti anni per alcuni, senza poter dare una spiegazione accettabile.
Gli esperti la chiamano Christmas Blues, che significa “depressione natalizia”. E' un disturbo dell'umore e si manifesta proprio da poco prima del Natale, quando inizia la frenesia e la corsa ai regali per i parenti e gli amici a dopo l'Epifania, quando si chiudono i festeggiamenti e si riprende il ritmo quotidiano del lavoro e delle abitudini familiari. La tristezza si allontana a poco a poco, con gli ultimi saluti ai parenti, gli ultimi incontri con gli amici.
Gli esperti indicano come maggiormente propensi a tale disturbo i giovani adulti tra i trenta ed i quarant'anni, mentre sembra non essere presente negli anziani e nei bambini.
In questo periodo si assiste ad un aumento di circa il 20% delle richieste di aiuto a psicologi e psicoterapeuti. I sintomi più comuni sono mal di testa, mancanza di appetito, sensi di colpa rispetto agli impegni sentiti come particolarmente “gravosi” (ad esempio non sentirsi all'altezza di preparare un pranzo regale o di fare il regalo giusto), diminuzione della capacità di divertirsi, difficoltà di godere dell'affetto di chi si ha vicino, stanchezza perenne ma difficoltà a riposare.
Alla base di questo disturbo si ritrova quasi sempre una personalità già predisposta alla depressione e l’associazione della minore quantità di luce solare, tipica di questo periodo dell’anno, con la conseguente minore concentrazione della serotonina, il neurotrasmettitore che regola l’appetito, il sonno e appunto il tono dell’umore.
Chi è soggetto a Christmas Blues sente insopportabile il dover sottostare alle tradizioni delle feste, vorrebbe fuggire o starsene a casa, pur di non veder quel tal parente o assecondare ritualità divenute pesanti. Il ritrovarsi insieme, lo scambio dei regali, i festeggiamenti imposti dal periodo, provocano una forma di ansia che porta al desiderio impellente che tutto giunga al termine prima possibile. E' proprio in queste occasioni che doveri e tradizioni richiedono di mostrarsi sorridenti con gli amici o anche con chi non ci aggrada. Tutto questo non fa che accrescere il disagio, fa sentire inadeguati, aumenta il conflitto e la distanza tra il bisogno interno e il omportamento cosiddetto “di circostanza”, quello socialmente più adeguato per sostenere il clima di festeggiamento.
Cosa fare, per sentirsi meglio?
E' importante non adottare comportamenti estremi: non isolarsi completamente, cosa che porterebbe a rimuginare pensieri negativi su se stessi e sul futuro. Allo stesso tempo non è necessario assecondare in toto le aspettative esterne: ci si può concedere di rifiutare con gentilezza ma decisione l'ennesimo invito ad un brindisi, preferendo un momento di sano riposo immersi nella lettura di un libro o in un bagno caldo. Ricordatevi che non è obbligatorio esibire uno “spirito natalizio”: dover fingere risulta più stressante che non adattarsi al clima di festa o evitare di manifestare felicità quando non è sentita.
Se ci si sente tristi, depressi, preoccupati, è bene condividere con qualcuno questi stati d'animo. Questo permette di sentirsi meno soli ed è più facile che dal confronto con altri emergano nuove prospettive e/o soluzioni.
Le feste natalizie sono per molti un periodo di inattività e il problema più comune è quello di rimanere “scoperti”, senza qualcosa da fare. Diventa quindi importante cercare di impegnare il proprio tempo pensando già a che cosa poter fare durante i giorni in cui si sarà più da soli. Tutto ciò però senza sconvolgere ritmi ed abitudini consolidate: i cambi di orari e di alimentazione, molto comuni nelle feste, possono non aiutare la stabilità dell'umore e/o appesantire con mal di testa la fatica emotiva. Se, poi, la tristezza non accenna a diminuire dopo le feste, è importante escludere che si tratti di depressione vera, rivolgendosi a uno psicoterapeuta che potrà valutare la situazione: la crisi può rappresentare anche l'occasione di una svolta, può essere un'opportunità. Forse si può riflettere su quali siano le cause del proprio dolore, come fare per affrontarlo e ritrovare dentro di sé il modo per vivere più serenamente ogni periodo dell'anno.